Geisha – Inverno (2011)
Il lusso e il nero rappresentano i temi dominanti dei miei ultimi lavori. Il primo, evidente nell’applicazione diretta di parti di tessuto pregiate, calamita lo sguardo dell’osservatore, affascina, lusinga, mette in campo una forza irrazionale che conquista senza riserve. Nella nostra cultura il lusso corrompe; ed è facile che trasmetta un messaggio negativo, assieme alla fascinazione di cui parlavo prima. Il lusso è anche in effetti la trappola in cui ogni donna cade facilmente, illudendosi di poter vivere di sola ostentazione, esibizione di bellezza e di privilegi, costruendo così con le proprie mani una stanza angusta con pochissime vie di fuga.
In queste opere invece, il lusso si accompagna strettamente al simbolo di un momento di solitudine intellettuale, di riflessione: il colore nero, che è carico, bituminoso, pesante. Il fondo nero, apparentemente così privativo e negativo, esce fuori tanto più forte quanto più lussuoso è il contesto che circonda: da una parte sottolinea la solitudine della figura, come quella di tante donne di grande talento e capacità confinate in una vita banale, sempre uguale a se stessa, dall’altra è anche un momento di consolazione, di riposo notturno, di riflessione, una pausa d’isolamento, di libertà, come avviene ad esempio in sogno. La lontananza dalla banalità e dalla volgarità dello sfarzo esibito e dall’ingenuità della prima giovinezza è, se possibile, ancora più evidente in queste immagini che vedo così mature, così sicure e consapevoli, così centrate in loro stesse. Il desiderio che ha mosso la geisha a quella vita si è tramutato in malinconia, in consapevolezza, in riserbo. Quando si è ai vertici della società, della carriera, o anche semplicemente di un percorso di vita, si è necessariamente soli, e ci si volge intorno, in cerca di un nuovo sentiero da percorrere. Lasciar andare quel che si era, e diventare quel che sarà. Il tessuto prezioso che veste i miei quadri veste me stessa e rappresenta il profondo legame che mi ha vincolato a queste donne che sento vicine, amiche, sorelle. Il nero significa attesa, è il buio di una porta spalancata nel mio e nel loro futuro.